NAO Robot

77904_wm_nao-robot-matlab-gallery-image1

I Robot fanno parte di una categoria tecnologica molto affascinante, i quali fino ad ora venivano sfruttati soprattutto nel campo dell’industria meccanica, ma questi appartengono ad una categoria standard per cui vengono adoperati e svolgono unicamente un ruolo specifico nelle catene di montaggio. I Robot Umanoidi invece sono quelli a cui vengono date sembianze umane oltre che un’ intelligenza artificiale. Ciò stà diventando possibile grazie all’incremento ed il miglioramento di tecnologie, meccanica, computer e design. Si cerca infatti di renderli quanto più possibile somiglianti a noi umani sia per quanto riguarda le caratteristiche somatiche: testa (occhi, naso, bocca, orecchie), tronco, arti superiori ed inferiori, mani e piedi; sia per quanto riguarda le caratteristiche relazionali con le persone. Sono dotati di giunture meccaniche che uniscono le varie parti dell’esoscheletro e sono motorizzate, le quali gli consentono di effettuare movimenti precisi e  molto simili al corpo umano. Il loro cervello è un computer che gli permette di elaborare tutto ciò che riguarda il movimento, sono in grado di parlare, conversare ed apprendere. Il loro cuore è una batteria al litio ricaricabile. Sono dotati di sensori sonar che gli permettono di calcolare le distanze dagli oggetti, di riconoscere oggetti e persone tramite telecamere frontali, sfruttando software avanzati del riconoscimento dei volti, e di poter parlare grazie a degli altoparlanti. Sono in grado di svolgere alcuni piccoli compiti per adesso, ma sono anche programmabili nel caso si voglia aumentarne le capacità di interazione. NAO è un piccolo robot domestico presentato dalla Aldebaran, è in grado di conversare, e seguirci in casa, afferrare oggetti, riprodurre musica ecc. Un piccolo gioiellino tecnologico che molto presto sarà adottato da molte famiglie, soprattutto per l’intrattenimento dei bambini. Presto diventerà un compagno personale inseparabile, il quale ci assisterà lungo l’arco della giornata. La strada da fare è lunga, ma diverse case costruttrici stanno lavorando a diversi prototipi. Quello che ho preso in esempio è definito per ora il più avanzato. Vedremo nei prossimi anni cosa ne tireranno fuori. Magari un giorno potremo incaricare loro di lavori pesanti e pericolosi, missioni spaziali, immersioni nei fondi oceanici, insomma tutto ciò che potrebbe essere per l’uomo pericoloso. Inserirli nelle scuole come intelligenze sempre connesse ed aggiornate via internet con il vantaggio di avere anche un’interazione diretta con studenti. Staremo a vedere.

 

Comments

comments