5 Segreti Di Facebook Che Devi Conoscere

5 Il doppio gioco.
Il progetto web principale di Mark Zuckerberg, ‘Facemash’ è stato un rip-off del popolare sito ‘Hot or Not’, che raccoglieva illegalmente le foto di studenti di Harvard dove si poteva valutare l’attrattività. Dopo aver quasi rischiato l’espulsione, Zuckerberg è stato contattato da Cameron e Tyler Winklevoss per lanciare la loro idea su di un social network online. Mentre scriveva il codice per realizzare ‘harvardconnection.com’ Zuckerberg ha preso in prestito molte delle idee del sito e segretamente le ha usate per ‘thefacebook.com’. Entrambi i siti erano in partenza molto simili: l’adesione in principio è stata limitata al college e richiedevano una foto, dati di profilo, e l’indirizzo e-mail .edu per aderire. Zuckerberg in seguito si vantò del doppio gioco in una IM Chat, dove dichiarava la truffa fatta a coloro che gli avevano chiesto di realizzare il sito. Quello che successivamente è diventato ‘facebook’.

4 Il contagio emotivo.
Nel 2014 Facebook ha lanciato un esperimento segreto con Cornell e l’Università della California di manipolare le emozioni di 689,003 utenti. I test sul ‘contagio emotivo’ sono stati condotti deliberatamente per alimentare e filtrare, attraverso la disinformazione sugli utenti, sulle notizie personali. Un test nascose messaggi positivi dagli amici al fine di provocare l’espressione di sentimenti negativi. In un altro test ha fatto il contrario, si nascosero messaggi negativi dagli amici per promuovere sentimenti positivi. Gli utenti non erano consapevoli del fatto che sono stati tutti oggetto di sperimentazione. Facebook ha rifiutato di chiedere scusa per l’intrusione. Vari attivisti di internet sono preoccupati riguardo i test (effettuati ancora oggi). Essi sono solo una piccola parte di tutti gli utenti, rispetto a tutti quelli a cui vengono effettuati test e ricerche per manipolazioni segrete tramite facebook. Tutto ciò con lo scopo di costringere gli utenti a rimanere in linea e fare clic su annunci pubblicitari sponsorizzati a pagamento.

3 Messenger
Quasi l’80% degli utenti di Facebook stanno interagendo tramite dispositivi mobili. Nel 2014, Facebook ha approfittato di questa tendenza, spostando le funzioni di messaggistica istantanea ad una applicazione separata ‘facebook messanger’ che ha dato ‘gratis’ l’accesso all’azienda a tutti gli smartphone degli utenti. Le impostazioni di privacy di messanger permettono di accedere alle chiamate, SMS registrati, registrare audio e video, leggere i dati di contatto come e-mail e numeri di telefono. Facebook insiste nel non utilizzare i permessi per spiare le persone. I sostenitori della privacy temono che possa ripetersi l’ incidente accaduto nel 2009, il quale rivelava messaggi privati degli utenti, e potrebbe ancora esporre i dati personali e le informazioni di contatto .

2 Revisione in corso
Ogni giorno più di 864 milioni di persone usano Facebook, per la modica cifra della condivisione di ben 4 miliardi di contenuti in rete, i quali devono essere revisionati come materiale discutibile. Nonostante gli 8 miliardi di dollari di fatturato nel 2013, facebook affida il delicato compito di rivedere i messaggi ai lavoratori del terzo mondo, pagati per la ‘simbolica cifra’ di un dollaro l’ora. I lavoratori hanno riferito che sono costretti a visualizzare materiale shock come: pedofilia, necrofilia, decapitazioni e suicidi. Ancora più preoccupante, è che i dipendenti delle imprese di outsourcing sono stati assunti senza controlli di sicurezza, e non viene loro impedito neanche di effettuare download dei messaggi che revisionano. Gli ex moderatori hanno ammesso che a volte indagano sul disagio profondo nella vita di utenti….

1 Non esiste privacy
Facebook è stato accusato di programmare le sue impostazioni di privacy, difficili da gestire, in quanto nel frattempo beneficia dell’ accesso alla miniera dei dati personali non protetti. La società sostiene che le informazioni degli utenti rimane nella sua ‘scatola nera’ e vengano utilizzati solo per creare migliori campagne pubblicitarie e proporre contenuti pertinenti. Un’ indagine pubblicata dallo Street Journal nel 2010 ha rivelato che Facebook stava rendendo disponibili i dati dei propri utenti agli inserzionisti. Produttori di terze parti conosciute come ‘facebook app’ ad esempio Zynga, sono state in grado di accedere alle informazioni private degli utenti, per visualizzare la loro rete di amici. Altre applicazioni di terze parti sono beccate a rivendere gli ID degli utenti di Facebook per raccogliere dati di mercato ceduti ai brokers.

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