La Grande Macchia Rossa Di Caronte

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La missione New Horizons della NASA quando era nei pressi di Plutone ha individuato una grande regione polare rossastra sulla più grande luna di Plutone, Caronte. Gli scienziati della missione non avevano mai visto niente di simile nel nostro sistema solare e ciò era un mistero. Durante lo scorso anno invece, dopo aver analizzato le immagini ed altri dati che New Horizons ha inviato alla NASA dal suo storico lancio, nel luglio 2015, mentre attraversava il sistema di Plutone, gli scienziati pensavano di aver risolto il mistero. Invece ne sono stati svelati i dettagli sulla rivista scientifica internazionale Nature: la colorazione polare di Caronte proviene da Plutone. Come il gas metano fuoriesce dall’ atmosfera di Plutone viene intrappolato dalla gravità della luna e resta intrappolato sulla superficie fredda del polo di Caronte. Questo è il risultato di un processo chimico dovuto alla luce ultravioletta del sole che trasforma il metano in idrocarburi più pesanti e infine in materiali organici rossastri chiamati tholins.

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Avresti mai pensato che Plutone fosse un artista di graffiti? Ha letteralmente griffato il suo compagno con una macchia rossastra che copre un’area  gigante delle dimensioni del New Mexico. Ogni volta che si fanno esplorazioni si trovano sorprese del genere. La natura è straordinariamente inventiva nell’uso delle leggi fondamentali della fisica e della chimica per creare paesaggi spettacolari. Un team di scienziati stà analizzando le immagini dettagliate di Caronte, ottenute da New Horizons con modelli al computer, osservando come si evolve ghiaccio sui poli di Caronte. Si era già ipotizzato che il metano da atmosfera di Plutone è stato intrappolato nel polo nord di Caronte e lentamente trasformato in materiale rossastro, ma non c’erano prove a sostegno di questa teoria.

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Il team di New Horizons ha confrontato i dati per determinare se le condizioni sulla luna della macchia dalle dimensioni del Texas (con un diametro di 753 miglia o 1.212 chilometri) potrebbe consentire il prelievo e l’elaborazione del gas metano. Plutone e Caronte impiegano 248 anni per effettuare un’ orbita intorno al sole, mostrando alcune condizioni meteorologiche estreme ai poli di Caronte, dove per ben 100 anni ininterrottamente si alternano luce del sole con 100 anni di oscurità continua. Le temperature superficiali durante questi lunghi inverni scendono a ben -430 gradi Fahrenheit (-257 gradi Celsius), abbastanza freddo da congelare il gas metano. Le molecole di metano rimbalzano intorno sulla superficie di Caronte fino a quando non vanno a finire nello spazio, oppure sul polo ghiacciato, dove si congela diventando solido. Si forma così un sottile strato di ghiaccio di metano che dura fino a che la luce del sole torna in primavera. Mentre il ghiaccio del metano sublima rapidamente, gli idrocarburi più pesanti creati da esso rimangono in superficie.

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I modelli hanno inoltre suggerito che in primavera su Caronte la luce del sole fa ripartire la conversione del metano congelato di nuovo in gas. Ma mentre il ghiaccio del metano sublima rapidamente via, gli idrocarburi più pesanti creati da questo processo di sublimazione rimangono in superficie. La luce del sole irradia ulteriormente i resti di quel materiale rossiccio, chiamato tholins, il quale si è lentamente accumulato sui poli di Caronte nel corso di milioni di anni. New Horizons osservando i poli di Caronte, attualmente oscurati dal buio invernale tramite la luce riflessa di Plutone, hanno confermato che la stessa attività si è verificata in entrambi i poli. Questo studio conferma la possibilità che altri piccoli pianeti nella fascia di Kuiper con lune possano creare simili fenomeni, o anche un più ampio trasferimento di atmosfera.

Superficie Di Caronte

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