Oceani Sotterranei Su Europa Ed Encelado

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La NASA starebbe progettando dei rover per lanciarli su Europa ed Encelado, i due satelliti appartenenti rispettivamente a Giove il primo, a Saturno il secondo. Cosa ha reso estremamente interessanti questi due satelliti?  A quanto risulta da studi ed osservazioni su di essi, nasconderebbero degli oceani in forma liquida sotto la loro superficie ghiacciata. Per affrontare questa impresa la NASA stà sperimentando in Alaska un rover che sia capace muoversi agevolmente nell’ambiente acquatico per effettuare prelievi e fotografie. Una volta finiti i test si passerà alla spedizione che dovrebbe avvenire nel prossimo decennio.

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Europa sarebbe il quarto satellite per dimensione di Giove, con un diametro di poco superiore a 3100 km  è leggermente più piccolo della Luna, esso è composto principalmente da silicati con una crosta costituita da acqua ghiacciata, probabilmente al suo interno è presente un nucleo di ferro e nichel ed è circondata esternamente da una tenue atmosfera, composta principalmente da ossigeno. La sua superficie si presenta striata e poco caratterizzata ed è la più liscia di quella di qualsiasi oggetto noto del sistema Solare. L’apparente giovinezza e la morbidezza della sua superficie hanno portato ad ipotizzare l’esistenza di un oceano d’acqua presente sotto la crosta, che potrebbe essere dimora per la vita extraterrestre. In questa ipotesi viene proposto che Europa, riscaldata internamente dalle forze mareali causate dalla sua vicinanza a Giove e dalla risonanza orbitale con i vicini Io e Ganimede, rilasci il calore necessario per mantenere un oceano liquido sotto la superficie e stimolando al tempo stesso un’attività geologica simile alla tettonica a placche. La NASA riferì di aver trovato prove dell’esistenza di un’attività della tettonica a placche su Europa, la prima attività geologica di questo tipo su un mondo diverso dalla Terra. 

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Encelado è un satellite relativamente piccolo, con un diametro medio di 505 km, solo un settimo del diametro della Luna. La massa e le dimensioni lo rendono il sesto satellite più grande di Saturno. A seguito dei sorvoli della Voyager nel 1980, gli scienziati ipotizzarono che la luna poteva essere geologicamente attiva, a causa della sua superficie giovane e riflettente e la sua posizione all’interno dell’anello E di Saturno.

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Basandosi sulla connessione tra Encelado e l’anello E, si pensò che Encelado fosse la fonte dei materiali dell’anello, forse attraverso emissioni di vapore acqueo dall’interno del satellite. Tuttavia le sonde Voyager non riuscirono a trovare delle prove definitive. I dati forniti dai numerosi strumenti della sonda Cassini nel 2005 hanno permesso di rilevare successivamente fenomeni di criovulcanismo.

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In questi fenomeni i materiali eruttati sono acqua e altri elementi volatili, invece di magma. Dalle immagini riprese tra gennaio e febbraio dalla sonda Cassini venne osservato infatti un pennacchio di particelle ghiacciate dal polo sud del satellite, anche se in un primo momento venne ipotizzata la presenza di un artefatto sull’immagine. I dati provenienti dai magnetometri fornirono un indizio che il fenomeno potesse essere reale quando trovarono i segni di una atmosfera su Encelado. Il magnetometro infatti registrò un aumento dell’energia delle onde elettrostatiche degli ioni nei pressi di Encelado. Queste onde sono prodotte dall’interazione delle particelle ionizzate con i campi magnetici e la loro frequenza può essere usata per identificare la composizione, che in questo caso era vapore acqueo. Durante i successivi due incontri, il team scientifico determinò che i gas nell’atmosfera del satellite erano concentrati nella regione polare sud, con una densità atmosferica che scendeva man mano che ci si allontanava dal polo.

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